Sono in tanti, scienziati, genetisti, ricercatori, antropologi, giornalisti che da due secoli raggiungono le Barbagie e l’Ogliastra con lo stesso chiodo fisso: studiare il mistero, la formula, l’elisir degli ultracentenari sardi. Se prima erano gli asinelli e i treni a vapore a trasportare questi viaggiatori oggi sono le auto a noleggio e i camper a condurli nelle strade e tra gli abitati di queste subregioni sarde.
Al taccuino di pelle, penna e calamaio si è passati a connessioni veloci, webcam e tablet. Il modo di fare ricerca, di cercare e catalogare notizie incoraggianti sulla longevità può essere cambiato ma, nonostante questo, ancora oggi una ricetta precisa non può essere stilata.
Genetica ma anche alimentazione e attività fisica (quella legata al lavoro agricolo-pastorale e non allo sport per intenderci) sono sicuramente delle componenti importanti ma non è da trascurare anche la giovialità, la propensione all’ironia e un’attiva vita sociale che nei paesi porta ad avere importanti spazi vivibili e indipendenza ma anche continui contatti e confronti con i compaesani.
Lotzorai, comune ogliastrino, è a pieno diritto all’interno delle cinque Blue Zone identificate nell’intero pianeta. Blue Zone in inglese, Zona blu (fonte Wikipedia) è un termine usato per identificare un’area demografica e/o geografica del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo.
Tre centenarie, e tanti cittadini vicino al traguardo dei cent’anni risiedono nel paese di Lotzorai, un rapporto importante se calcolato su una popolazione di 2200 abitanti. Sicuramente non saremmo noi in queste righe a trovare la soluzione alla longevità.
Prendiamo in prestito una frase di un amico giornalista che, sul libro Blue Sardinia, termina il capitolo dedicato a questa tematica con una domanda: “E se l’elisir di lunga vita risiedesse nell’anarchica, selvatica bellezza, che nonostante tutto e nonostante noi, la nostra isola ha saputo conservare?